venerdì 7 novembre 2014

La lanterna di San Martino.

 
Mi affretto a postare oggi il tutorial per la lanterna di San Martino, perché è un lavoretto un po' lungo e credo che avere il fine settimana a disposizione possa tornare utile per essere pronti in tempo per martedì! Noi abbiamo approfittato di una sosta forzata dall'asilo per malattia...Non so se anche in Italia abbia preso piede questa tradizione, che invece in Germania è molto sentita e si chiama Laternenzug, ma nel dubbio io ve ne parlo lo stesso! Di solito i bambini tedeschi nei giorni precedenti alla festa preparano le lanterne e a San Martino le accendono per partecipare con la loro famiglia ad una bella processione che parte dalla chiesa. Il Laternenzug termina di solito con uno scoppiettante falò e con la consegna del tradizionale pane di San Martino e una bevanda calda. Nel paese dove vivevamo prima San Martino era il Santo protettore e la processione con le lanterne è stata la prima vera tradizione tedesca con cui ho avuto a che fare e forse anche quella che mi piace di più. Abbiamo imparato a conoscere e ad amare questo santo così generoso, così è diventata una nostra piccola tradizione familiare quella di raccontarne la storia e di colorare immagini che lo rappresentino, per capire meglio il senso della festa. Per lungo tempo la prima lanterna che Tittoia ha fatto all'asilo è stata appesa nella sua cameretta, ora ne abbiamo una bella collezione ma ogni anno ci piace farne una nuova! 

Occorrente:
Una scatola (io per esempio ho usato quella delle tagliatelle).
Carta trasparente.
Colla a caldo.
Colori acrilici o pastelli.
Righello e forbici.
Uno scovolino colorato o fil di ferro.

1 Tagliare dalla scatola le alucce che servono per chiuderla.
 
2 Aprire la scatola facendo attenzione che non si rompa (successivamente dovrà essere ricomposta!). 

3 Creare due finestre nelle due facce più grandi della scatola. Io ho lasciato un margine di 3 cm su ogni lato, ma questo dipende dalle dimensioni della scatola che usate.

4 Dipingerne l'intera superficie della scatola, nella parte interna bianca, con i colori acrilici e il pennello. Questa sarà la struttura della nostra lanterna. Mentre la scatola è ad asciugare, bisogna pensare alle decorazioni. 
5 Prendere dunque la carta trasparente e tagliarne due rettangoli che abbiano un margine di 1,5 cm in più rispetto alle finestre create precedentemente nella scatola.
 
6 I disegni che si possono fare sulla carta trasparente, e che andranno a decorare la lanterna, dipendono dalla fantasia e dal gusto personali. Noi abbiamo pensato da una parte di ricalcare un immagine di San Martino a cavallo (che potete scaricare qui), dall'altra una stellina. Tittoia ha poi dipinto il Santo con i colori a tempera e un cotton fioc come pennello (è stato complicato viste le dimensioni del disegno e la ricchezza di particolari, qualche sbavatura così c'è stata, ma l'effetto nel complesso è lo stesso bello). La stellina invece è stata riempita con colla "brillantinosa", che col senno di poi non consiglio, perché asciugandosi tende a far arricciare la carta. Anche i pastelli vanno benissimo! 
 
7 Assicurarsi che tutte le parti siano asciutte. A questo chiudere le finestre fatte nella scatola applicando la carta trasparente con la colla a caldo. Attenzione ad incollare i disegni nel verso giusto e dall'interno (abbiamo lasciato ampi margini nei tagli proprio in vista di questo passaggio). Il risultato dovrebbe essere questo:
8 Ora bisogna ricomporre la scatola, usando la colla a caldo. L'esterno originario però ora verrà ad essere l'interno della nostra lanterna!
Lato B
Lato A

9 Non resta che applicare ai lati uno scovolino colorato o del fil di ferro perché la lanterna possa essere appesa. E naturalmente non dimenticate il lumino!
 
Buon divertimento con i vostri bambini e alla prossima.
Mamma Gioca.
 

2 commenti:

  1. Non conoscevo questa storia Esther,molto bella! grazie per averne parlato! la lanterna è straordinaria,un lavoretto impegnativo ma di grande effetto e di valore!

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    Risposte
    1. Grazie! Ormai per noi è una piacevole consuetudine...
      Esther

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